sengoku dynasty recensione italiano

Toplitz Productions, il noto publisher di titoli come il celebre Medieval Dynasty, ha esteso la sua serie di giochi “Dynasty” presentando ora al suo pubblico in accesso anticipato Sengoku Dynasty. Sulla scia dei titoli precedenti, anche il nuovo Sengoku Dynasty è un open world GDR che unisce al suo interno anche elementi di city-building, life-simulation e survival. Ho avuto l’opportunità di esplorare e fare i primi passi in questo gioco, che ricordo essere ancora lontano dalla sua versione definitiva. Per tale motivo, le primissime impressioni non sono state del tutto positive, anche se il titolo mostra un grande potenziale…

Primo Approccio

Il gioco comincia con un breve ma suggestivo filmato iniziale, attraverso il quale il team di sviluppo ci trasporta indietro nel tempo fino all’epoca del periodo Sengoku, ovviamente in Giappone. E, per comprendere il titolo in questione, è opportuno anche immergersi nella complessa storia giapponese di questo periodo storico, compreso tra il 1467 e il 1568 circa. Il Sengoku Jidai è stato caratterizzato da una violenza e una turbolenza senza pari nella storia giapponese, tanto che il termine “Sengoku” significa proprio “stati combattenti”. Conflitti sociali e lotte interne sconvolsero l’intero arcipelago nipponico a causa della ricerca di sempre maggiore potere personale da parte dei Daimyo locali (cioè i più famosi signori della guerra). Il debole potere centrale rappresentato dallo Shogun, un generale nominato dall’Imperatore, creò caos e voglia di rivalsa per molti Daimyo, che nel tempo si erano arricchiti e possedevano eserciti personali, tanto da considerare il potere centrale ininfluente su di loro e i loro feudi come stati indipendenti. E, a causa di queste continue guerre civili, spesso furono proprio gli abitanti dei feudi ad essere le prime vittime, con villaggi distrutti dalle incursioni nemiche, conseguenti carestie e malattie di ogni genere. Ed il nostro gioco comincia proprio dopo la distruzione di un villaggio per cause ancora non note, in cui avremo il compito di impersonare un esule ragazzo in cerca di salvezza e di sopravvissuti al conflitto.

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Lo Svolgimento

Ed è così che la barca del nostro povero esule, una volta affondata, ci farà naufragare sulle rive della misteriosa Nata Valley, una terra sconosciuta che sembra però non essere stata devastata totalmente e potrebbe quindi offrire l’opportunità di ricominciare e di costruire una nuova vita per il nostro giocatore. La mappa di gioco comprende tre regioni diverse ma, allo stato attuale del gioco, solo una regione è esplorabile. Tuttavia, noteremo fin da subito come la varietà e la bellezza delle ambientazioni siano curate e piene di dettagli, con un occhio di riguardo proprio alla varietà del paesaggio unico dell’arcipelago giapponese. Anche per questo motivo Sengoku Dynasty pone poca enfasi sul combattimento e si concentrerà invece su dinamiche di city building e survival, facendoci godere appieno il panorama e le diverse zone da esplorare. Una delle prime cose da fare nel gioco sarà anzitutto ricostruire un villaggio semidistrutto, occupato da pochi superstiti. Per costruire il nostro villaggio, dovremo superare un breve tutorial, che ci spiegherà come costruire strumenti (come asce per abbattere alberi e ottenere legno, picconi per raccogliere pietre e minerali) e oggetti da campo (come il falò per creare cibo). Il gioco presenta un sistema di missioni ancora in fase embrionale, che ci aiuteranno a capire le dinamiche di costruzione e sopravvivenza, a volte estremamente dettagliate, altre – dal punto di vista grafico – molto meno. Successivamente, dovremo convincere altri esuli a unirsi a noi nel villaggio appena ricostruito, ma ciò richiederà di creare un grande numero di abitazioni e, una volta ospitati, potremo assegnare loro diversi compiti, come cucinare per gli abitanti oppure la raccolta delle risorse. Ciò ci consentirà di non essere mai soli e di fare sviluppare il villaggio a tutti gli abitanti. Il sistema di missioni ci guiderà inoltre ad esplorare e ad apprendere diverse discipline: dalla caccia nelle foreste, alla spiritualità all’interno dei templi nascosti in tutta la mappa. Tuttavia, il gioco manca di diversi elementi cruciali che andrebbero implementati nella sua versione completa, come ad esempio la gestione delle risorse per il sostentamento dei villaggi. Il progresso del nostro villaggio è poi misurato dal Dynasty Legend Level, che sale completando missioni o costruendo edifici, che sbloccherà sempre nuove missioni ed edifici da costruire. Esiste anche un sistema di progressione personale, una sorta di specializzazione che può caratterizzare il nostro personaggio, il quale potrà avere quattro diversi stili: Leader, Artigiano, Guerriero e Monaco. Essendo un rpg, il titolo si baserà su livelli che verranno aumentati in seguito all’accumulo di punti esperienza, attraverso il farming, la costruzione oppure il completamento delle diverse missioni.

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Alcune problematiche

Nonostante le possibilità di costruzione elevata e l’espansione libera e a nostro piacimento del villaggio, il gioco risulta comunque notevolmente lento e ripetitivo, il che ci impegnerà spesso in ore per superare un semplice tutorial, oppure per terminare la costruzione di una o di poche semplici abitazioni. Costruire infatti richiederà molte risorse e, nonostante ciò, l’inventario risulterà troppo limitato, costringendoci spesso ad effettuare frequenti viaggi tra la foresta e il villaggio. Il che, se da una parte rende il tutto più realistico, dall’altra rischia di rendere tutto il titolo fin troppo banale e noioso. Gli utensili e gli strumenti inoltre si rompono troppo velocemente rispetto all’uso richiesto per la costruzione, rendendo questa dinamica fin troppo estrema, che nulla ha a che vedere con la reale durabilità degli oggetti.E, data la vastità delle opzioni di costruzione e dei diversi compiti che ci verranno affidati per far sopravvivere il villaggio, è difficile pensare di gestire il tutto giocando da soli. Nonostante infatti sia presente una modalità cooperativa, la progressione è mantenuta solo dal giocatore che ospita la partita. Infine, il ciclo giorno-notte limita ulteriormente il tempo di lavoro a nostra disposizione, rendendo buona parte del tempo di gioco impossibile da sfruttare, poiché sarà molto difficile riuscire a orientarci durante la notte.

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Aspetti Tecnici

Il caricamento del gioco, soprattutto su pc non di ultimissima generazione, può richiedere diversi minuti, il che è deludente per un gioco del 2023. Nonostante questo, l’Unreal Engine 5 offre una grafica buona soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni, ma piuttosto deludente per quanto riguarda i dettagli e l’aspetto fisico dei diversi personaggi, così come le animazioni che risultano ancora fin troppo basilari e rigide. Il frame rate è stabile ma non elevato, con cali di frame casuali che possono infastidire durante il gameplay. Alcuni glitch grafici e bug, ma nulla di serio. Infine, l’assenza di doppiaggio (non solo in italiano) ma in qualsiasi lingua, ci impegna ancora di più: dovremo infatti leggere continuamente i dialoghi di gioco, senza poterli ascoltare. E, proprio a causa di tutte queste piccole problematiche di gioco, la sensazione predominante è che Sengoku Dynasty non sia ancora un titolo totalmente giocabile e godibile.

In Conclusione

Se amate titoli come Medieval Dynasty e siete interessati al complicato periodo del Giappone feudale, Sengoku Dynasty potrebbe essere un buon passatempo e un titolo estremamente simile, a patto che possediate una configurazione all’avanguardia per giocare a questo pesante titolo. Nonostante il desiderio degli sviluppatori di migliorare il gioco, sono presenti ancora molte lacune, soprattutto in termini di progresso, grafica e meccaniche di gioco essenziali per un rpg di queste dimensioni. Per tale motivo mi sento sicuramente di consigliare il suo acquisto, ma magari a gioco completo, sperando così in un’esperienza più solida e completa in ogni suo ambito.

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